L’Aprile Nero degli “Anni di piombo”. (3/5)
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L’Aprile Nero degli “Anni di piombo”. (3/5)
RICCARDO MINETTI - F.d.G. - Roma 20.04.1978, arrestato in seguito a degli scontri con le Forze dell'Ordine durante un funerale. Fu trovato morto in cella subito dopo, in circostanze poco chiare. Come al solito, si parlò subito di suicidio.
Questo è quello che quasi tutti i siti che ricordano Riccardo Minetti mettono in rete.
Di certo si sa che il 20 aprile 1978 Riccardo Minetti era in carcere a Regina Coeli, arrestato tre mesi prima per degli scontri di piazza avvenuti mentre, insieme a tanti altri giovani neofascisti, assisteva ad un funerale.
Ho cercato di approfondire ma non trovo molto altro, nei siti che ho consultato si dice che “gli uomini in divisa che negli anni ’70 venivano addestrati alla provocazione e alla prepotenza” e che quel giorno, ancor prima della conclusione del funerale, furono gli uomini in divisa a dar vita ad atti di provocazioni che i pacifici ed addolorati camerati non raccolsero, fin quando non furono “costretti difendersi dalle cariche degli ineffabili celerini”
Dopo tre mesi di detenzione e, in attesa di testimoniare al processo di Catanzaro per la strage di piazza Fontana (lui e il fratello Claudio erano entrambi testi a discarico di Mario Merlino, dovevano confermargli un alibi), fu trovato morto in cella, in circostanze mai chiarite. Suicidio, secondo le autorità. Sospetto omicidio, secondo altri.
Di fatto cosa avvenne di preciso nel carcere di Regina Coeli, non si sa.O meglio, nessuno si è veramente preso la briga di indagare. Era un sporco fascista, fregava niente a nessuno.
Insomma... versioni contrastanti, ovvio: per la destra Riccardo Minetti è un camerata caduto, per la sinistra un fascista di meno.
Una storia, come molte in quegli anni, liquidata in fretta ma Riccardo Minetti non aveva alcun motivo per uccidersi. Questo è certo, visto che da lì a qualche giorno sarebbe uscito dal carcere.
Il resto… è propaganda... dell'una e dell'altra parte. Punto.
Una cosa però si nota sempre facendo qualche ricerca… i comunisti erano meglio organizzati.
Il “nostrano soviet” in quegli anni era sempre al lavoro. Annotavano tutto (hanno degli archivi formidabili, giuro, anche se non molto accessibili), schedavano tutto… evidentemente il tanto vituperato “dossieraggio” che nei nostri giorni viene bollato come “malversazione” (quando va bene), quando lo facevano i “compagni che sbagliavano”… non era poi una pratica tanto deprecabile.
Non so... forse i neofascisti dell’epoca avevano altro a cui pensare che dedicarsi al dossieraggio, ad esempio… portare a casa la pelle.
Il “nemico” non erano mica solo “i rossi”, questo è certo.
Questo è quello che quasi tutti i siti che ricordano Riccardo Minetti mettono in rete.
Di certo si sa che il 20 aprile 1978 Riccardo Minetti era in carcere a Regina Coeli, arrestato tre mesi prima per degli scontri di piazza avvenuti mentre, insieme a tanti altri giovani neofascisti, assisteva ad un funerale.
Ho cercato di approfondire ma non trovo molto altro, nei siti che ho consultato si dice che “gli uomini in divisa che negli anni ’70 venivano addestrati alla provocazione e alla prepotenza” e che quel giorno, ancor prima della conclusione del funerale, furono gli uomini in divisa a dar vita ad atti di provocazioni che i pacifici ed addolorati camerati non raccolsero, fin quando non furono “costretti difendersi dalle cariche degli ineffabili celerini”
Dopo tre mesi di detenzione e, in attesa di testimoniare al processo di Catanzaro per la strage di piazza Fontana (lui e il fratello Claudio erano entrambi testi a discarico di Mario Merlino, dovevano confermargli un alibi), fu trovato morto in cella, in circostanze mai chiarite. Suicidio, secondo le autorità. Sospetto omicidio, secondo altri.
Di fatto cosa avvenne di preciso nel carcere di Regina Coeli, non si sa.O meglio, nessuno si è veramente preso la briga di indagare. Era un sporco fascista, fregava niente a nessuno.
Insomma... versioni contrastanti, ovvio: per la destra Riccardo Minetti è un camerata caduto, per la sinistra un fascista di meno.
Una storia, come molte in quegli anni, liquidata in fretta ma Riccardo Minetti non aveva alcun motivo per uccidersi. Questo è certo, visto che da lì a qualche giorno sarebbe uscito dal carcere.
Il resto… è propaganda... dell'una e dell'altra parte. Punto.
Una cosa però si nota sempre facendo qualche ricerca… i comunisti erano meglio organizzati.
Il “nostrano soviet” in quegli anni era sempre al lavoro. Annotavano tutto (hanno degli archivi formidabili, giuro, anche se non molto accessibili), schedavano tutto… evidentemente il tanto vituperato “dossieraggio” che nei nostri giorni viene bollato come “malversazione” (quando va bene), quando lo facevano i “compagni che sbagliavano”… non era poi una pratica tanto deprecabile.
Non so... forse i neofascisti dell’epoca avevano altro a cui pensare che dedicarsi al dossieraggio, ad esempio… portare a casa la pelle.
Il “nemico” non erano mica solo “i rossi”, questo è certo.
Angela- Admin
- Numero di messaggi : 801
Età : 39
Località : Benaco
Data d'iscrizione : 04.11.08
suicidi
In quegli anni anche i "Morti" si suicidavano ...
Commenterò il tutto appena avrò il necessario tempo
Un saluto
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Un saluto
Ombra- Numero di messaggi : 136
Località : Campo HOBBIT
Data d'iscrizione : 14.04.12
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo:
Non menziono né i comunisti e né i fascisti...
Si cara Angela. Anni bui, anni "strani" quelli.
Troppi erano ancora quelli che avevano vissuto la guerra, la prigionia, gli orrori. Troppi erano quelli che avevano subito dolorose perdite e troppi erano ancora quelli che ricordavano con nostalgia dall'una e dell'altra fazione.
Gli animi erano troppo facili ad accendersi allora e le porcherie, da una parte e dell'altra (la ragione non sta mai da una sola parte), si sono succedute a ritmo incalzante.
I pestaggi erano all'ordine del giorno.
Rossi che pestavano i neri...
Neri che per non essere da meno pestavano i rossi...
Celerini che per non essere di parte, pestavano entrambi...
E poi ancora... rossi e neri che pestavano i celerini...
In queste condizioni, era fatale che ci scappasse pure il morto
Non ricordo i nomi, ma in quegli anni e nelle patrie galere, molti furono i casi di "strani" suicidi, per lo più di personaggi scomodi.
Verità è che in quegli anni oscuri, fummo molto vicini alla guerra civile. Fummo molto prossimi allo scannarci a vicenda.
Sarebbe stato un vero macello, sai? Allora si che le strade e le piazze sarebbero state piene di cadaveri.
Vecchi rancori sarebbero riaffiorati negli animi delle persone e desideri di vendetta per torti veri o presunti avrebbero ripreso corpo e sostanza. Forse è andata bene così, sai?
Non faccio distinzioni tra buoni o cattivi, tra innocenti e colpevoli, forse non ne sono in grado, o forse non ne ho voglia… o forse penso che siano tutti ugualmente vittime di un momento di follia.
Gesù Cristo, lo riporta il vangelo, disse: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.”
Qui non credo che ci sia qualcuno in diritto di lapidare l’altro.
Troppi erano ancora quelli che avevano vissuto la guerra, la prigionia, gli orrori. Troppi erano quelli che avevano subito dolorose perdite e troppi erano ancora quelli che ricordavano con nostalgia dall'una e dell'altra fazione.
Gli animi erano troppo facili ad accendersi allora e le porcherie, da una parte e dell'altra (la ragione non sta mai da una sola parte), si sono succedute a ritmo incalzante.
I pestaggi erano all'ordine del giorno.
Rossi che pestavano i neri...
Neri che per non essere da meno pestavano i rossi...
Celerini che per non essere di parte, pestavano entrambi...
E poi ancora... rossi e neri che pestavano i celerini...
In queste condizioni, era fatale che ci scappasse pure il morto
Non ricordo i nomi, ma in quegli anni e nelle patrie galere, molti furono i casi di "strani" suicidi, per lo più di personaggi scomodi.
Verità è che in quegli anni oscuri, fummo molto vicini alla guerra civile. Fummo molto prossimi allo scannarci a vicenda.
Sarebbe stato un vero macello, sai? Allora si che le strade e le piazze sarebbero state piene di cadaveri.
Vecchi rancori sarebbero riaffiorati negli animi delle persone e desideri di vendetta per torti veri o presunti avrebbero ripreso corpo e sostanza. Forse è andata bene così, sai?
Non faccio distinzioni tra buoni o cattivi, tra innocenti e colpevoli, forse non ne sono in grado, o forse non ne ho voglia… o forse penso che siano tutti ugualmente vittime di un momento di follia.
Gesù Cristo, lo riporta il vangelo, disse: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.”
Qui non credo che ci sia qualcuno in diritto di lapidare l’altro.
Gregor- Numero di messaggi : 1081
Età : 74
Località : Un angolo di Paradiso... Il Mio...
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Gioco di Ruolo:
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