IL IV NOVEMBRE E LA GRANDE GUERRA.
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IL IV NOVEMBRE E LA GRANDE GUERRA.
La Grande Guerra, quella del 1915-18, mi porta a quando mio nonno ( classe1894) mi raccontava le gesta degli Alpini, dei suoi Alpini, là sul ghiacciaio dell’Adamello. La famosa Guerra Bianca.
Mio nonno era un tenente. A quei tempi bastava aver studiato un po’ ( quando la guerra iniziò lui era appena uscito dal liceo classico) per essere subito iscritti al corso allievi ufficiali (allora non so come si chiamasse).
Quando mi raccontava le loro vicende , io ero un bambino delle elementari mentre mio nonno era già abbastanza anziano. Volevo sempre che si mettesse il suo cappello da tenente. Lui se lo metteva e iniziava il racconto sempre nello stesso modo : ora e luogo dell’avvenimento . “Punta Lagoscuro, sono le 11.30 del mattino ed io con i miei uomini……..”.Oppure “Lobbia Alta. È notte…..”. Ho girato in lungo ed in largo quelle montagne e quei ghiacciai che furono teatro di gesta incredibili.
Quando scio al Tonale, quando vado con gli amici per sentieri e ghiacciai d’estate, quando giro per Ponte di Legno e Temù , quando percorro la Val di Genova da Pinzolo….insomma ovunque vada non posso non pensare, anche se per un solo momento. a quei soldati.
A metà anni cinquanta mio papà, proprio lì dove suo padre combatté una guerra durissima , ebbe anche lui la sua missione da compiere : contribuire alla costruzione delle dighe della Val d’Avio.
Lì si fece tanti amici del luogo, tutta gente allora povera ma che con i cantieri ebbe l’opportunità di
migliorare il proprio tenore di vita. Alcuni figli di queste persone sono a loro volta miei amici i cui nonni ebbero, come il mio , la fortuna di tornare a casa. C’è un legame particolare tra le persone che in famiglia hanno avuto qualcuno che lì ha combattuto.
.
C’è ancora, quel cappello. E’ là , nello studio di mio padre di fianco a quello di mio papà ed al mio. I cappelli dei tenenti. Quello di mio nonno, però, parla. Se lo guardi e stai lì un attimo ti parla e ti racconta.
Mio nonno era un tenente. A quei tempi bastava aver studiato un po’ ( quando la guerra iniziò lui era appena uscito dal liceo classico) per essere subito iscritti al corso allievi ufficiali (allora non so come si chiamasse).
Quando mi raccontava le loro vicende , io ero un bambino delle elementari mentre mio nonno era già abbastanza anziano. Volevo sempre che si mettesse il suo cappello da tenente. Lui se lo metteva e iniziava il racconto sempre nello stesso modo : ora e luogo dell’avvenimento . “Punta Lagoscuro, sono le 11.30 del mattino ed io con i miei uomini……..”.Oppure “Lobbia Alta. È notte…..”. Ho girato in lungo ed in largo quelle montagne e quei ghiacciai che furono teatro di gesta incredibili.
Quando scio al Tonale, quando vado con gli amici per sentieri e ghiacciai d’estate, quando giro per Ponte di Legno e Temù , quando percorro la Val di Genova da Pinzolo….insomma ovunque vada non posso non pensare, anche se per un solo momento. a quei soldati.
A metà anni cinquanta mio papà, proprio lì dove suo padre combatté una guerra durissima , ebbe anche lui la sua missione da compiere : contribuire alla costruzione delle dighe della Val d’Avio.
Lì si fece tanti amici del luogo, tutta gente allora povera ma che con i cantieri ebbe l’opportunità di
migliorare il proprio tenore di vita. Alcuni figli di queste persone sono a loro volta miei amici i cui nonni ebbero, come il mio , la fortuna di tornare a casa. C’è un legame particolare tra le persone che in famiglia hanno avuto qualcuno che lì ha combattuto.
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C’è ancora, quel cappello. E’ là , nello studio di mio padre di fianco a quello di mio papà ed al mio. I cappelli dei tenenti. Quello di mio nonno, però, parla. Se lo guardi e stai lì un attimo ti parla e ti racconta.
Radius- Numero di messaggi : 61
Località : Bergamo
Data d'iscrizione : 15.09.08
RE:IL IV NOVEMBRE E LA GRANDE GUERRA.
Radius ha scritto:La Grande Guerra, quella del 1915-18, mi porta a quando mio nonno ( classe1894) mi raccontava le gesta degli Alpini, dei suoi Alpini, là sul ghiacciaio dell’Adamello. La famosa Guerra Bianca.
Mio nonno era un tenente. A quei tempi bastava aver studiato un po’ ( quando la guerra iniziò lui era appena uscito dal liceo classico) per essere subito iscritti al corso allievi ufficiali (allora non so come si chiamasse).
Quando mi raccontava le loro vicende , io ero un bambino delle elementari mentre mio nonno era già abbastanza anziano. Volevo sempre che si mettesse il suo cappello da tenente. Lui se lo metteva e iniziava il racconto sempre nello stesso modo : ora e luogo dell’avvenimento . “Punta Lagoscuro, sono le 11.30 del mattino ed io con i miei uomini……..”.Oppure “Lobbia Alta. È notte…..”. Ho girato in lungo ed in largo quelle montagne e quei ghiacciai che furono teatro di gesta incredibili.
Quando scio al Tonale, quando vado con gli amici per sentieri e ghiacciai d’estate, quando giro per Ponte di Legno e Temù , quando percorro la Val di Genova da Pinzolo….insomma ovunque vada non posso non pensare, anche se per un solo momento. a quei soldati.
A metà anni cinquanta mio papà, proprio lì dove suo padre combatté una guerra durissima , ebbe anche lui la sua missione da compiere : contribuire alla costruzione delle dighe della Val d’Avio.
Lì si fece tanti amici del luogo, tutta gente allora povera ma che con i cantieri ebbe l’opportunità di
migliorare il proprio tenore di vita. Alcuni figli di queste persone sono a loro volta miei amici i cui nonni ebbero, come il mio , la fortuna di tornare a casa. C’è un legame particolare tra le persone che in famiglia hanno avuto qualcuno che lì ha combattuto.
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C’è ancora, quel cappello. E’ là , nello studio di mio padre di fianco a quello di mio papà ed al mio. I cappelli dei tenenti. Quello di mio nonno, però, parla. Se lo guardi e stai lì un attimo ti parla e ti racconta.
Mio nonno paterno invece non nè parlava volentieri. Mio nonno materno partito nel '36 e tornato nel '46 nemmeno. Chissà quante ne hanno passate!
wolf- Numero di messaggi : 151
Età : 52
Località : lago ontario
Data d'iscrizione : 01.09.08
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Gioco di Ruolo:
Re: IL IV NOVEMBRE E LA GRANDE GUERRA.
Le guerre, anche quelle vinte, sono tutte orride e disumane.
Non esisistono guerre giuste o ingiuste, sono solo il frutto dell'arroganza e della stupidità umana.
Dolce è la guerra a chi non l'ha provata (Erasmo da Rotterdam).
Non esisistono guerre giuste o ingiuste, sono solo il frutto dell'arroganza e della stupidità umana.
Dolce è la guerra a chi non l'ha provata (Erasmo da Rotterdam).
Gregor- Numero di messaggi : 1081
Età : 74
Località : Un angolo di Paradiso... Il Mio...
Data d'iscrizione : 31.08.08
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