La grande truffa silente: il volontariato dei grandi numeri.
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La grande truffa silente: il volontariato dei grandi numeri.
Non entro nel dettaglio dei numeri, noti per altro, la mia non vuole essere una “denuncia” stile “Stella&Rizzo”… non mi interessa, quello su cui vorrei riflettere è solo la verità. E la verità è dire che la povertà è un affare e che nelle mani delle potenti ONG è spesso una vera e propria truffa o appropriazione indebita, per me è lo stesso. .
Sono fin troppi a riempirsi la bocca con la parola “solidarietà” che viene, troppo spesso, usata da chi non ha mai visto il “bisogno” e anche da tante organizzazioni che dello “stato di necessità” si “nutrono”.
Il contrasto alla povertà… la gestione è spesso in mano a strutture, comunità, associazioni che fanno spesso riferimento alla cattolica Caritas che copre in modo capillare il territorio (mondiale) con i suoi centri.
La Chiesa, da sempre in prima linea fa molto, moltissimo… ma non santifichiamola, in qualche modo usa il volontariato… come una forma di pubblicità, non neghiamolo. Ma io quando parlo di “truffa” mi riferisco soprattutto alla crescita esponenziale che hanno avuto le grandi organizzazioni, creando in (quasi) ogni angolo del mondo dei “punti di assistenza” che puzzano di business e carrierismo… nonchè di PP.
Questa è la vera truffa… far credere che si “opera” per contrastare la povertà ma in realtà farlo con altri fini: costruirsi un “consenso” di base per fare i carrieristi.
Questa pianificazione, questo speculare sul disagio, sulla sofferenza di esseri umani mi fa schifo.
Su questo “affare” ci marciano in molti e lo fanno per carrierismo. Occorre mettere dei paletti e cercare di arginare questo infame business. Quando penso a quell’esercito di “operatori” travestiti da “missionari” (non sto parlando di preti) penso soprattutto a quella gente che fa riferimento a quel ignobile carrozzone chiamato ONU e alle varie ONG.
Detesto la gente che vive sulla povertà degli esseri umani… e questi sono “volontari” che si fanno retribuire. Perdio! Il volontariato se lo si fa, lo si fa per scelta etica e non per lucro.
Conosco abbastanza il “mondo del volontariato” e quello che finora ho visto è che l’azione ha successo solo se hai le “conoscenze” giuste e soprattutto se il raggio di azione è limitato perché quando si entra nei “grandi numeri” il rischio che questo servizio si trasformi in “lucro” se non addirittura in PP è dannatamente alto. E potrebbe vanificare l’impegno dei tanti volontari che operano in modo esemplare. Ce ne sono tanti… ma questi non se ne vantano nei salotti buoni… e se lo fanno, lo fanno per cercare di coinvolgere ed invogliare gli altri a fare altrettanto ma mai da stipendiati come i carrieristi.
Il volontariato è qualcosa che appaga il desiderio di sentirsi utili, è complesso, articolato e semplice insieme. E soprattutto non lo si fa solo per chi ha bisogno ma anche per migliorare se stessi. Se da un gesto, un'attenzione, un'azione non ne ricavi nulla e non cogli la bellezza del gesto... meglio lasciar perdere. Se non sai apprezzarne questa bellezza... non fa pr te.
Il volontariato è anche quello che si muove per aiutare chi è in difficoltà, per trovare un posto di lavoro senza mettere le mani nel flusso di denaro che arriva dalle donazioni, dalle casse dello Stato o dalla Ue… o per crearsi una “carriera”.
Mi è capitato di “questionare” su questo… ricordando “cosa” fanno gli operatori “Onu” in certe “locations”.
Signur come si sono incapperati! Questi "operatori della solidarietà" con le loro fuffate... tzè!
La solidarietà è qualcosa che appartiene all’essere umano è un qualcosa di personale, quasi intimo direi, e non deve essere usata strumentalmente e non si può pensare di risolvere il tutto con le “tre enze” (accoglienza, sussistenza, coscienza) ma con azioni che portino alla soluzione del problema e senza tirare in ballo il “cuore” o le religioni con le tasche piene di soldi o "coordinando" le azioni sdraiato in piscina in qualche esotico resort.
Tutto è partito perchè un fanfarone accompagnato da due assistenti (senza i quali, evidentemente non sa nemmeno scegliersi la cravatta) ci stava raccontando come e dove ha "operato" nella sua ultima "missione".
Lo scontro (di confronto c'era pochetto... nessuno dei tre era in grado di giustificare come viene speso il 70% dei finanziamenti che ricevono) mi ha fatto capire che avevo ragione...visto come si è inalberato.
Colti con le “mani nel sacco” e di fronte alla verità non hanno potuto far altro che usare delle ventose e incavolarsi, tutti e tre. Idioti.
Li ho lasciati parlare, spiegare... e li ho incalzati mostrando interesse. E loro gongolavano e blablablavano di missioni, rapporti, contatti, pratiche...burocrazia... e hanno concluso con la solita spocchia che li fa sentire "indispensabili".
Però quando ho detto loro che è un peccato che i loro "giretti" (missioni....tzè!) costino alla comunità internazionale una barcata di soldi e che i loro bilanci siano più nebulosi di quello dello stato italiano e di quello greco messi insieme... beh, si sono "risentiti". Imbecilli.
Occorre combattere la povertà e lo si fa in un solo modo: restituendo all’uomo la dignità… senza farsi "incensare" e senza far cadere qualche goccia che non potrà mai dissetare quell'aridità che non è sempre e solo fame. Non si può far credere loro che solo perchè li stai aiutando ti è consentito avere quell'aria da spocchioso!
O far credere, come fanno i religiosi, che "povero è bello" e che saranno i poveri ad andare in Paradiso... (‘sta scemenza a Gesù Cristo non gliela perdono proprio) ma creando le possibilità di dare loro lavoro e conseguentemente una vita decorosa.
Non si combatte la povertà con i buoni pasto e un posto letto alla Caritas o a Sant’Egidio! Lo si fa con praticità, concretezza, oggettività e soprattutto con determinazione e se occorre inc....si lo si fa e basta.
Se c’è bisogno di alzare una voce (ma a volte basta alzare un telefono) lo si fa.
A questo serve la politica o meglio i politici … non ci dobbiamo far usare da quel loro “strano” mondo… dobbiamo usarlo noi… in fondo, se lo facciamo, gli facciamo pure un favore e in politica, dei favori si tiene conto… sempre. (Non fate quella faccia schifata, siete italiani! E poi funziona così in tutto il mondo) In questo modo noi permettiamo loro di nutrirsi, perché è chiaro che la politica si nutre di consenso… senza, non regge... ma li terremo, almeno un po', controllati.
Se invece vogliamo battere il “chiodo” su quella cosa nebulosa che chiamano “anima” spesso associata a cuore, amore e blablabla…che fa sì rima con solidarietà, con cui in tanti si riempiono la bocca (e le tasche) ma che non c’entra un piffero con l’azione del volontariato… allora sbagliamo tutto.
Se non capiamo questo e mettiamo nel calderone quella cosa che dicono che “muove le montagne” (ma de che?), il tanto menzionato e stra-abusato “amore”… beh, allora saremo sempre più pieni di povertà… e di fanfaroni come quel funzionario.
E non solo... i sottanoni continueranno a raccontare quella scemenza di favoletta che detesto e che dice che “gli ultimi saranno i primi” e continueremo ad illudere quelli che 'sta roba se la bevono restando poveri mentre in qualche angolo del mondo, protetti da guardie armate e con muri di cinta alti 3 metri, ci saranno quelli che, con in mano una bibita di quattro colori, comodamente sdraiati a bordo di una piscina, continueranno ad "operare"... sì, a sfruttare la situazione solo per nutrire la loro meschinità.
Gli ultimi saranno i primi... no, no, no... non si può sentire!
Il Meraviglioso Fankazzista che forse sta nei Cieli è forse un pochino s*****o (e se lo è davvero io sono mooooolto contenta, visto che un po’ lo sono anch’io) ma non è di certo stupido. Una cosa così non l’avrebbe mai suggerita a quello che ci han detto essere Suo Figlio.
Quel Giusto, se esiste davvero, non è di certo un “diversamente intelligente”… o no?
Sono fin troppi a riempirsi la bocca con la parola “solidarietà” che viene, troppo spesso, usata da chi non ha mai visto il “bisogno” e anche da tante organizzazioni che dello “stato di necessità” si “nutrono”.
Il contrasto alla povertà… la gestione è spesso in mano a strutture, comunità, associazioni che fanno spesso riferimento alla cattolica Caritas che copre in modo capillare il territorio (mondiale) con i suoi centri.
La Chiesa, da sempre in prima linea fa molto, moltissimo… ma non santifichiamola, in qualche modo usa il volontariato… come una forma di pubblicità, non neghiamolo. Ma io quando parlo di “truffa” mi riferisco soprattutto alla crescita esponenziale che hanno avuto le grandi organizzazioni, creando in (quasi) ogni angolo del mondo dei “punti di assistenza” che puzzano di business e carrierismo… nonchè di PP.
Questa è la vera truffa… far credere che si “opera” per contrastare la povertà ma in realtà farlo con altri fini: costruirsi un “consenso” di base per fare i carrieristi.
Questa pianificazione, questo speculare sul disagio, sulla sofferenza di esseri umani mi fa schifo.
Su questo “affare” ci marciano in molti e lo fanno per carrierismo. Occorre mettere dei paletti e cercare di arginare questo infame business. Quando penso a quell’esercito di “operatori” travestiti da “missionari” (non sto parlando di preti) penso soprattutto a quella gente che fa riferimento a quel ignobile carrozzone chiamato ONU e alle varie ONG.
Detesto la gente che vive sulla povertà degli esseri umani… e questi sono “volontari” che si fanno retribuire. Perdio! Il volontariato se lo si fa, lo si fa per scelta etica e non per lucro.
Conosco abbastanza il “mondo del volontariato” e quello che finora ho visto è che l’azione ha successo solo se hai le “conoscenze” giuste e soprattutto se il raggio di azione è limitato perché quando si entra nei “grandi numeri” il rischio che questo servizio si trasformi in “lucro” se non addirittura in PP è dannatamente alto. E potrebbe vanificare l’impegno dei tanti volontari che operano in modo esemplare. Ce ne sono tanti… ma questi non se ne vantano nei salotti buoni… e se lo fanno, lo fanno per cercare di coinvolgere ed invogliare gli altri a fare altrettanto ma mai da stipendiati come i carrieristi.
Il volontariato è qualcosa che appaga il desiderio di sentirsi utili, è complesso, articolato e semplice insieme. E soprattutto non lo si fa solo per chi ha bisogno ma anche per migliorare se stessi. Se da un gesto, un'attenzione, un'azione non ne ricavi nulla e non cogli la bellezza del gesto... meglio lasciar perdere. Se non sai apprezzarne questa bellezza... non fa pr te.
Il volontariato è anche quello che si muove per aiutare chi è in difficoltà, per trovare un posto di lavoro senza mettere le mani nel flusso di denaro che arriva dalle donazioni, dalle casse dello Stato o dalla Ue… o per crearsi una “carriera”.
Mi è capitato di “questionare” su questo… ricordando “cosa” fanno gli operatori “Onu” in certe “locations”.
Signur come si sono incapperati! Questi "operatori della solidarietà" con le loro fuffate... tzè!
La solidarietà è qualcosa che appartiene all’essere umano è un qualcosa di personale, quasi intimo direi, e non deve essere usata strumentalmente e non si può pensare di risolvere il tutto con le “tre enze” (accoglienza, sussistenza, coscienza) ma con azioni che portino alla soluzione del problema e senza tirare in ballo il “cuore” o le religioni con le tasche piene di soldi o "coordinando" le azioni sdraiato in piscina in qualche esotico resort.
Tutto è partito perchè un fanfarone accompagnato da due assistenti (senza i quali, evidentemente non sa nemmeno scegliersi la cravatta) ci stava raccontando come e dove ha "operato" nella sua ultima "missione".
Lo scontro (di confronto c'era pochetto... nessuno dei tre era in grado di giustificare come viene speso il 70% dei finanziamenti che ricevono) mi ha fatto capire che avevo ragione...visto come si è inalberato.
Colti con le “mani nel sacco” e di fronte alla verità non hanno potuto far altro che usare delle ventose e incavolarsi, tutti e tre. Idioti.
Li ho lasciati parlare, spiegare... e li ho incalzati mostrando interesse. E loro gongolavano e blablablavano di missioni, rapporti, contatti, pratiche...burocrazia... e hanno concluso con la solita spocchia che li fa sentire "indispensabili".
Però quando ho detto loro che è un peccato che i loro "giretti" (missioni....tzè!) costino alla comunità internazionale una barcata di soldi e che i loro bilanci siano più nebulosi di quello dello stato italiano e di quello greco messi insieme... beh, si sono "risentiti". Imbecilli.
Occorre combattere la povertà e lo si fa in un solo modo: restituendo all’uomo la dignità… senza farsi "incensare" e senza far cadere qualche goccia che non potrà mai dissetare quell'aridità che non è sempre e solo fame. Non si può far credere loro che solo perchè li stai aiutando ti è consentito avere quell'aria da spocchioso!
O far credere, come fanno i religiosi, che "povero è bello" e che saranno i poveri ad andare in Paradiso... (‘sta scemenza a Gesù Cristo non gliela perdono proprio) ma creando le possibilità di dare loro lavoro e conseguentemente una vita decorosa.
Non si combatte la povertà con i buoni pasto e un posto letto alla Caritas o a Sant’Egidio! Lo si fa con praticità, concretezza, oggettività e soprattutto con determinazione e se occorre inc....si lo si fa e basta.
Se c’è bisogno di alzare una voce (ma a volte basta alzare un telefono) lo si fa.
A questo serve la politica o meglio i politici … non ci dobbiamo far usare da quel loro “strano” mondo… dobbiamo usarlo noi… in fondo, se lo facciamo, gli facciamo pure un favore e in politica, dei favori si tiene conto… sempre. (Non fate quella faccia schifata, siete italiani! E poi funziona così in tutto il mondo) In questo modo noi permettiamo loro di nutrirsi, perché è chiaro che la politica si nutre di consenso… senza, non regge... ma li terremo, almeno un po', controllati.
Se invece vogliamo battere il “chiodo” su quella cosa nebulosa che chiamano “anima” spesso associata a cuore, amore e blablabla…che fa sì rima con solidarietà, con cui in tanti si riempiono la bocca (e le tasche) ma che non c’entra un piffero con l’azione del volontariato… allora sbagliamo tutto.
Se non capiamo questo e mettiamo nel calderone quella cosa che dicono che “muove le montagne” (ma de che?), il tanto menzionato e stra-abusato “amore”… beh, allora saremo sempre più pieni di povertà… e di fanfaroni come quel funzionario.
E non solo... i sottanoni continueranno a raccontare quella scemenza di favoletta che detesto e che dice che “gli ultimi saranno i primi” e continueremo ad illudere quelli che 'sta roba se la bevono restando poveri mentre in qualche angolo del mondo, protetti da guardie armate e con muri di cinta alti 3 metri, ci saranno quelli che, con in mano una bibita di quattro colori, comodamente sdraiati a bordo di una piscina, continueranno ad "operare"... sì, a sfruttare la situazione solo per nutrire la loro meschinità.
Gli ultimi saranno i primi... no, no, no... non si può sentire!
Il Meraviglioso Fankazzista che forse sta nei Cieli è forse un pochino s*****o (e se lo è davvero io sono mooooolto contenta, visto che un po’ lo sono anch’io) ma non è di certo stupido. Una cosa così non l’avrebbe mai suggerita a quello che ci han detto essere Suo Figlio.
Quel Giusto, se esiste davvero, non è di certo un “diversamente intelligente”… o no?
Angela- Admin
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Località : Benaco
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