Le correnti politiche della magistratura.
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Le correnti politiche della magistratura.
Se ne discuteva tempo fa… ricordate?
E ci si chiedeva che garanzie di imparzialità possano mai dare i magistrati che sono politicamente schierati…
Beh, noi comuni mortali non abbiamo le risposte certe a questi quesiti… rischiamo di cadere in una demagogia da due soldi ma dobbiamo, io credo, impedire che questi “organi” si possano intrufolare in cose che non sono di loro competenza… e la politica non è di loro competenza.
Sembrerebbe così… semplice, dovrebbe bastare ma… in Italia non è così.
Le ragioni sono molte e credo vadano fatte risalire addirittura agli anni 50 quando, anche se non in modo “violento” come oggi, i “padri della Patria” (trattengo per me degli aggettivi che potrebbero “urtare” la sensibilità di qualcuno… ehm… per stavolta) si guardavano in cagnesco e non si fidavano di nessuno…
Allora, forse, aveva senso… eravamo appena usciti da una guerra civile… ma oggi?
La magistratura… questo stipendificio… questo “marchingegno” pieno di correnti e di “arzigogolamenti”… ai più, e a me per prima, sono incomprensibili.
O forse è giusto dire (ancora una volta) che tutto questo “politicume” nella magistratura è una specie di corsia privilegiata dove le varie correnti cercano solo di mantenere la posizione (casta), accrescere il loro potere diventando sempre più forte? Altrimenti non si spiegano certe prese di pozione, no?
Io capisco che questa categoria… come le altre del resto, debba tutelare i propri aderenti ma credo che nel caso della casta della magistratura si stia esagerando.
Del resto è ben difficile, da quanto si legge, fare il proprio lavoro di magistrato e restare fuori dal “gioco”.
Chi non è iscritto a nessuna corrente… si scordi pure carriere importanti e di successo. Quelle spettano solo agli iscritti.
Quindi, più una corrente è forte, più garantirà i suoi fedeli sia per la carriera sia per eventuali “incidenti di percorso”. (Alfonso Papa deve essere un “povero pirla… nessuno l’ha tutelato, vuoi vedere che quell’intrallazzone si è dimenticato di “pagare” il pizz… ehm… la quota annuale? Eh, eh!!)
Questa pare essere la loro filosofia: gli organi di autogoverno seguono talvolta logiche clientelari e politiche contrapponendosi con gli stessi sistemi e facendolo con maggior efficacia, garantendo quelli della propria parte contro gli avversari.
Certo… non mancano le voci critiche anche all’interno della magistratura… ma sono e restano solo voci… come quelle della maggioranza dei cittadini.
Riprendo una “vecchia nota” :
“E’ accaduto nella magistratura che gruppi legittimi ma di natura privata, cioè le famose correnti, decidano su un bene pubblico, la giustizia, proprio come i partiti fanno nelle istituzioni”,,, a dirlo è stato tale Bruno Tinti, un ex magistrato che in un libro ha fatto un affresco piuttosto inquietante dei meccanismi che regolano l’autogoverno della sua ex categoria.
Meccanismi che hanno trasformato la magistratura in una casta, con i propri rituali, i propri compromessi e le proprie spartizioni.
Tinti descrive in dettaglio il funzionamento dei Consigli giudiziari (Cg), che a loro volta “pre-selezionano” i magistrati che poi il Csm dovrà scegliere per gli incarichi direttivi: «I candidati contattano i loro santi protettori… Le lodi si sprecano, ogni corrente sostiene il suo candidato, che certe volte è espertissimo e altre non ha mai ricoperto quel ruolo…».
Insomma roba da dinosauri… o da Prima Repubblica… fate voi, per me è la stessa cosa.
Fatto sta che questa roba piace solo a Giorgetto lo smemorato… quando parla di erano politici di spessore, dicono.
Mah! Forse come ho già scritto chi ricorda “i bei stempi andati” (ehm.. quali?) si riferiscono alle casse dei partiti… avevano una barcata di soldi, ai tempi. No?
Tutti… ai tempi avevano più denaro e, mi spiace ammetterlo, ha vinto chi lo ha saputo “gestire meglio”. Non solo per arricchirsi… ma per comprarsi qualcosa che non dovrebbe essere in vendita: il “metro” di scelta, la consapevolezza e la ragionevolezza degli italiani.
Come hanno fatto?
Con la scuola… con l’indottrinamento e l’insediamento “a vita” in alcune specifiche cariche nella PA. Si sono piazzati lì e non si riesce a schiodarli, non si riesce a schiodarne nessuno.
Ce la si prende con la “casta politica”… che forse si riuscirà a cambiare… ma per il “sottobosco” (Radius dixit) come si farà?
Ah… se potessimo davvero usare i “pesciolini” di Bosco!
Ehm… sono molto… molto pessimista, ma non preoccupatevi.
Facciamo così… diciamo che sono “metereopatica”, va bene?
E ci si chiedeva che garanzie di imparzialità possano mai dare i magistrati che sono politicamente schierati…
Beh, noi comuni mortali non abbiamo le risposte certe a questi quesiti… rischiamo di cadere in una demagogia da due soldi ma dobbiamo, io credo, impedire che questi “organi” si possano intrufolare in cose che non sono di loro competenza… e la politica non è di loro competenza.
Sembrerebbe così… semplice, dovrebbe bastare ma… in Italia non è così.
Le ragioni sono molte e credo vadano fatte risalire addirittura agli anni 50 quando, anche se non in modo “violento” come oggi, i “padri della Patria” (trattengo per me degli aggettivi che potrebbero “urtare” la sensibilità di qualcuno… ehm… per stavolta) si guardavano in cagnesco e non si fidavano di nessuno…
Allora, forse, aveva senso… eravamo appena usciti da una guerra civile… ma oggi?
La magistratura… questo stipendificio… questo “marchingegno” pieno di correnti e di “arzigogolamenti”… ai più, e a me per prima, sono incomprensibili.
O forse è giusto dire (ancora una volta) che tutto questo “politicume” nella magistratura è una specie di corsia privilegiata dove le varie correnti cercano solo di mantenere la posizione (casta), accrescere il loro potere diventando sempre più forte? Altrimenti non si spiegano certe prese di pozione, no?
Io capisco che questa categoria… come le altre del resto, debba tutelare i propri aderenti ma credo che nel caso della casta della magistratura si stia esagerando.
Del resto è ben difficile, da quanto si legge, fare il proprio lavoro di magistrato e restare fuori dal “gioco”.
Chi non è iscritto a nessuna corrente… si scordi pure carriere importanti e di successo. Quelle spettano solo agli iscritti.
Quindi, più una corrente è forte, più garantirà i suoi fedeli sia per la carriera sia per eventuali “incidenti di percorso”. (Alfonso Papa deve essere un “povero pirla… nessuno l’ha tutelato, vuoi vedere che quell’intrallazzone si è dimenticato di “pagare” il pizz… ehm… la quota annuale? Eh, eh!!)
Questa pare essere la loro filosofia: gli organi di autogoverno seguono talvolta logiche clientelari e politiche contrapponendosi con gli stessi sistemi e facendolo con maggior efficacia, garantendo quelli della propria parte contro gli avversari.
Certo… non mancano le voci critiche anche all’interno della magistratura… ma sono e restano solo voci… come quelle della maggioranza dei cittadini.
Riprendo una “vecchia nota” :
“E’ accaduto nella magistratura che gruppi legittimi ma di natura privata, cioè le famose correnti, decidano su un bene pubblico, la giustizia, proprio come i partiti fanno nelle istituzioni”,,, a dirlo è stato tale Bruno Tinti, un ex magistrato che in un libro ha fatto un affresco piuttosto inquietante dei meccanismi che regolano l’autogoverno della sua ex categoria.
Meccanismi che hanno trasformato la magistratura in una casta, con i propri rituali, i propri compromessi e le proprie spartizioni.
Tinti descrive in dettaglio il funzionamento dei Consigli giudiziari (Cg), che a loro volta “pre-selezionano” i magistrati che poi il Csm dovrà scegliere per gli incarichi direttivi: «I candidati contattano i loro santi protettori… Le lodi si sprecano, ogni corrente sostiene il suo candidato, che certe volte è espertissimo e altre non ha mai ricoperto quel ruolo…».
Insomma roba da dinosauri… o da Prima Repubblica… fate voi, per me è la stessa cosa.
Fatto sta che questa roba piace solo a Giorgetto lo smemorato… quando parla di erano politici di spessore, dicono.
Mah! Forse come ho già scritto chi ricorda “i bei stempi andati” (ehm.. quali?) si riferiscono alle casse dei partiti… avevano una barcata di soldi, ai tempi. No?
Tutti… ai tempi avevano più denaro e, mi spiace ammetterlo, ha vinto chi lo ha saputo “gestire meglio”. Non solo per arricchirsi… ma per comprarsi qualcosa che non dovrebbe essere in vendita: il “metro” di scelta, la consapevolezza e la ragionevolezza degli italiani.
Come hanno fatto?
Con la scuola… con l’indottrinamento e l’insediamento “a vita” in alcune specifiche cariche nella PA. Si sono piazzati lì e non si riesce a schiodarli, non si riesce a schiodarne nessuno.
Ce la si prende con la “casta politica”… che forse si riuscirà a cambiare… ma per il “sottobosco” (Radius dixit) come si farà?
Ah… se potessimo davvero usare i “pesciolini” di Bosco!
Ehm… sono molto… molto pessimista, ma non preoccupatevi.
Facciamo così… diciamo che sono “metereopatica”, va bene?
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