Re: Video divertenti... e non solo.

Gimand Mer Set 08, 2010 3:06 pm

Gianfranco Fini:
Stiamo parlando di una persona che ha subito una strana metamorfosi: “dalla sera alla mattina”, come dicono le persone che lo conoscono bene.
Per carità! Ognuno è liberissimo di cambiare parere, anche dalla sera alla mattina; ma questo è quantomeno strano quando si parla di un ex segretario politico di un partito dichiaratamente destrorso, e per di più, al governo.
Cos’è avvenuto nella testa di Gianfranco in questi ultimi anni?
Ha subito delle pressioni?
E’ rimbecillito per “amore”?
E’ stato corrotto?
Sono, quelle sopra, tutte spiegazioni plausibili. Veramente ce ne sarebbe un’altra: S’è forse accorto, ultimamente, che il Berluska è, in realtà, un mascalzone matricolato? Ma se così fosse, perché è rimasto suo alleato ed ha co-fondato il PDL col rischio di essere coinvolto nella sua eventuale rovina?
Azzardiamo un’ipotesi: Gianfranco è ricattato giudiziariamente, non sarebbe una novità da “tangentopoli” in poi.
Infatti, a partire da quel periodo, lo sono stati più o meno tutti i protagonisti della "Prima repubblica": Craxi, Andreotti, Forlani ed i loro collaboratori, Agnelli e tutto il gruppo Fiat, il presidente Scalfaro, Lamberto Dini e, molto probabilmente, anche lo stesso Di Pietro e tanti, tanti altri ancora nel biennio 1992 – 1994.
Nel 1993, in piena bufera di “mani pulite”, tentarono di ricattare anche il Berluska: la Fininvest era indebitata per diverse migliaia di miliardi di lire, però disponeva di tre televisioni ed aveva parecchie migliaia di dipendenti. Il cavaliere fu lasciato in pace fino alla discesa in campo probabilmente perché aspettavano che l’indebitamento ed i guai giudiziari di Craxi & C., lo facessero cadere in mano ad Occhetto e compagni, praticamente senza colpo ferire: sarebbe stato sufficiente che il Berluska sostituisse qualche direttore di rete e schierasse “il Giornale” ed i settimanali della Mondadori dalla parte dei PM e dell’ammucchiata di centrosinistra che si andava formando (la gioiosa macchina da guerra); poi, sarebbe venuta una “mano pietosa” a ripianare i debiti della Fininvest (e a scalzare Berlusconi). Ripianare i debiti, naturalmente, a spese di tutti i contribuenti (come succede da 40 anni con la Fiat e non soltanto con la Fiat).
Questo è successo nel 1993. Come sia poi andata a finire lo abbiamo visto tutti. Diciamo che il Berluska ha agito in modo inaspettato e imprevedibile (come suo solito).
E Gianfranco? Gianfranco s’è accodato al cavaliere per il semplice motivo che, in quel momento, non aveva altri alleati di peso. S’è accodato, sono pronto a scommetterci, col proposito, neanche tanto segreto, di papparsi il “partito di plastica” della marmaglia berlusconiano-leghista nel giro di un paio di legislature.
Da allora sono passati 16 anni: Berlusconi è ancora leader nel centrodestra e tutte le iniziative di “smarcamento” finiane sono scivolate via come acqua sui vetri. Il segretario bolognese è rimasto, nella migliore delle ipotesi, il numero 2. Però ha avuto tempo e modo di assaporare il “dolce calice del potere": difficile restare impassibili di fronte ai privilegi ed alle lusinghe per chi entra nella “stanza dei bottoni” inaspettatamente e dalla porta di servizio. Non dimentichiamoci che il nostro, da giovane, a Bologna, faceva il benzinaio. Se qualcuno gli avesse detto, allora, che sarebbe diventato ministro e poi Terzacarica, probabilmente l’avrebbe preso per matto.
Ecco quindi che, poco per volta, s’è messo a fare esattamente le stesse cose che lui rimproverava agli avversari politici ai tempi di “manipulite”. S’è messo a gestire il partito come una satrapìa personale, ha incominciato a far confusione tra le proprie tasche, le casse del partito e quelle dello Stato. La disinvoltura amministrativa è diventata disinvoltura finanziaria. Fino a quando (ma “quando” esattamente? mah!)…”qualcuno” gli ha fatto capire che le sue "operazioni" lo stavano facendo navigare in pieno codice penale.
E qui è cascato l’asino. A questo punto sono finite le “operazioni di smarcamento” e sono incominciate le “operazioni di sganciamento” (da Berlusconi e dal governo), in attesa di iniziare le “operazioni di sabotaggio” e poi il “salto della quaglia” sul carro dei presunti vincitori.
Lo “strano” torpore della Magistratura e dei PM in proposito è illuminante. Gli accordi, più o meno taciti tra lui e i magistrati debbono essere stati pressappoco di questo tenore: “Tu, caro Gianfranco, vai al governo, ti metti sistematicamente di traverso alle iniziative del Berluska e noi chiudiamo gli occhi su tutte le furbate tue e dei tuoi famigli”.
E così è stato finora, almeno, fino a quando non decideranno di disfarsi anche di lui.

Angela Dom Set 26, 2010 10:44 pm

Caro Poldino,
quando ripasserai da queste parti... sarai felice Question

di vedere che io mi ricordo di te! Laughing

Ehm... come dirtelo? Basettoni ti prende in giro... sai? Proprio un amico, eh? Sempre detto io, mai fidarsi di chi fa quel lavoro, eh eh!! What a Face

Ma vedi... in fondo è uno che ama giocare... perdoniamolo va là! E... ridiamoci su.

(Certo che anche tu, zzolina! Proprio con il mostro di Creazzo mi chatti su FB! Poldo! Ecchecavolo!)

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