Fuori dalle righe... Parliamo di loro.
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Fuori dalle righe... Parliamo di loro.
FUORI DALLE RIGHE -
Non ho sonno, è tardi lo so…
Scorro i titoli sulle ultime notizie sul web… si parla dei risultati delle elezioni amministrative, ma non è questo quel che mi interessa. Chiunque vinca, per noi non cambierà nulla.
C’è dell’altro però… Un suicidio a Bologna… un altro suicidio a Vicenza, un altro disperato salvato in extremis dalla figlia 15enne… Ogni giorno che passa, la lista s’allunga, si arricchisce di gesti estremi di piccoli imprenditori esasperati, strozzati da debiti, invischiati in pagamenti che non arrivano mai, impegnati in estenuanti contese con quel mostro che si chiama “Ufficio delle Entrate”... “Equitalia”…
Lavorativamente, provengo dal settore della consulenza alle piccole e medie imprese. Conosco l’ambiente…
Gente seria pronta a fare più ore dell’orologio pur di veder prosperare la loro “creatura”, pur di assicurare il lavoro e il benessere ai propri dipendenti, pur di creare un avvenire sicuro ai propri figli…
Spesso ho lavorato gomito a gomito con loro, li conosco bene… I primi ad entrare in ditta e sempre gli ultimi ad uscire. Spesso ho visto brillare i loro sguardi mentre mi accompagnavano in visita conoscitiva nei vari reparti delle aziende… mentre mi presentavano ad uno ad uno e chiamandoli per nome, i loro dipendenti e collaboratori…Ho sentito le loro voci a volte rotte dall’emozione narrandomi della loro “avventura” Imprenditoriale. I più, si sono fatti dal nulla, con pochi studi e tanta voglia di lavorare…
Ecco! A questo sto pensando mentre leggo che questo o quel movimento politico ha conquistato la guida in una città piuttosto che nell’altra… Per noi non cambierà niente.
Continuo a pensare alle famiglie disperate per la perdita del congiunto, imprenditori ma non solo, anche a chi perdendo il lavoro non sapendo più come mantenere la propria famiglia… i propri figli…, vede nella morte l’unica via d’uscita a questo incubo
Mi vengono in mente le parole dell’azzimato professorino quando ancora quest’orrenda catena era ferma sulla ventina di vittime… Alludendo alla Grecia disse che non stavamo poi male, là s’erano uccisi in tremila e qui da noi “SOLO” una ventina. C’è una parola che mi brucia sulla punta delle dita, non la posso scrivere, però la pronuncio a denti stretti.
Che schifo…
Non ho sonno, è tardi lo so…
Scorro i titoli sulle ultime notizie sul web… si parla dei risultati delle elezioni amministrative, ma non è questo quel che mi interessa. Chiunque vinca, per noi non cambierà nulla.
C’è dell’altro però… Un suicidio a Bologna… un altro suicidio a Vicenza, un altro disperato salvato in extremis dalla figlia 15enne… Ogni giorno che passa, la lista s’allunga, si arricchisce di gesti estremi di piccoli imprenditori esasperati, strozzati da debiti, invischiati in pagamenti che non arrivano mai, impegnati in estenuanti contese con quel mostro che si chiama “Ufficio delle Entrate”... “Equitalia”…
Lavorativamente, provengo dal settore della consulenza alle piccole e medie imprese. Conosco l’ambiente…
Gente seria pronta a fare più ore dell’orologio pur di veder prosperare la loro “creatura”, pur di assicurare il lavoro e il benessere ai propri dipendenti, pur di creare un avvenire sicuro ai propri figli…
Spesso ho lavorato gomito a gomito con loro, li conosco bene… I primi ad entrare in ditta e sempre gli ultimi ad uscire. Spesso ho visto brillare i loro sguardi mentre mi accompagnavano in visita conoscitiva nei vari reparti delle aziende… mentre mi presentavano ad uno ad uno e chiamandoli per nome, i loro dipendenti e collaboratori…Ho sentito le loro voci a volte rotte dall’emozione narrandomi della loro “avventura” Imprenditoriale. I più, si sono fatti dal nulla, con pochi studi e tanta voglia di lavorare…
Ecco! A questo sto pensando mentre leggo che questo o quel movimento politico ha conquistato la guida in una città piuttosto che nell’altra… Per noi non cambierà niente.
Continuo a pensare alle famiglie disperate per la perdita del congiunto, imprenditori ma non solo, anche a chi perdendo il lavoro non sapendo più come mantenere la propria famiglia… i propri figli…, vede nella morte l’unica via d’uscita a questo incubo
Mi vengono in mente le parole dell’azzimato professorino quando ancora quest’orrenda catena era ferma sulla ventina di vittime… Alludendo alla Grecia disse che non stavamo poi male, là s’erano uccisi in tremila e qui da noi “SOLO” una ventina. C’è una parola che mi brucia sulla punta delle dita, non la posso scrivere, però la pronuncio a denti stretti.
Che schifo…
Gregor- Numero di messaggi : 1081
Età : 73
Località : Un angolo di Paradiso... Il Mio...
Data d'iscrizione : 31.08.08
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo:
Re: Fuori dalle righe... Parliamo di loro.
A Verona ha vinto Tosi. Sia ben chiaro, credo che abbia vinto l'uomo e non il partito.
Per il resto?... Tutto come da copione... la politica (parola grossa) scompare e rimangono i "giullari"
Tutto come da copione... Tutto normale...
Una cosa però non mi è chiara... Tutti hanno preso mazzate sui denti eppure tutti dicono di essere soddisfatti. Anche questo è normale?
Per il resto?... Tutto come da copione... la politica (parola grossa) scompare e rimangono i "giullari"
Tutto come da copione... Tutto normale...
Una cosa però non mi è chiara... Tutti hanno preso mazzate sui denti eppure tutti dicono di essere soddisfatti. Anche questo è normale?
Gregor- Numero di messaggi : 1081
Età : 73
Località : Un angolo di Paradiso... Il Mio...
Data d'iscrizione : 31.08.08
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo:
Sì.
Hai proprio ragione Greg. E' uno schifo.
Si potrebbe scrivere molto di queste Vittime ma io di fronte a chi arriva a togliersi la Vita, preferisco tacere.
Di fronte ad una bara, occorre solo il silenzio. Anche se... le bare sono tante, troppe.
Se ne scrivessi (anche se in effetti ne ho scritto eccome) sarebbe solo rabbia. Epoi, Greg... da uno stato senza Onore come questo che cosa ti vuoi aspettare?
Tutto parte da lontano... troppo lontano. Non c'è rimedio, come per il cancro.
Per tentare di sopravvivere... occorre operare. Ma come ha scritto Liutprando in "L'Agonia" i "dottori" chiamati a pronunciarsi sono essi stessi parte di quel cancro, senza contare il fatto che il "malato" rifiuta le cure.
Un caos.
A chi crede, non resta che sperare nella Resurrezione. Il "peace and love" più fico di tutti, il primo della Storia... ce l'ha fatta, no?
Ehm... veramente però Lui ha goduto di un privilegio Divino. Pur non avendo santi in Paradiso (non li avevano ancora inventati, credo) ha potuto contare su suo Padre, il Giusto... il mitico Fancazzista che sta nei Cieli, che come tutti i padri, ha avuto solo occhi per Lui.
Caro Gesù... a me non la racconti, hai giocato facile, eh eh!!
Si potrebbe scrivere molto di queste Vittime ma io di fronte a chi arriva a togliersi la Vita, preferisco tacere.
Di fronte ad una bara, occorre solo il silenzio. Anche se... le bare sono tante, troppe.
Se ne scrivessi (anche se in effetti ne ho scritto eccome) sarebbe solo rabbia. Epoi, Greg... da uno stato senza Onore come questo che cosa ti vuoi aspettare?
Tutto parte da lontano... troppo lontano. Non c'è rimedio, come per il cancro.
Per tentare di sopravvivere... occorre operare. Ma come ha scritto Liutprando in "L'Agonia" i "dottori" chiamati a pronunciarsi sono essi stessi parte di quel cancro, senza contare il fatto che il "malato" rifiuta le cure.
Un caos.
A chi crede, non resta che sperare nella Resurrezione. Il "peace and love" più fico di tutti, il primo della Storia... ce l'ha fatta, no?
Ehm... veramente però Lui ha goduto di un privilegio Divino. Pur non avendo santi in Paradiso (non li avevano ancora inventati, credo) ha potuto contare su suo Padre, il Giusto... il mitico Fancazzista che sta nei Cieli, che come tutti i padri, ha avuto solo occhi per Lui.
Caro Gesù... a me non la racconti, hai giocato facile, eh eh!!
Angela- Admin
- Numero di messaggi : 801
Età : 39
Località : Benaco
Data d'iscrizione : 04.11.08
Re: Fuori dalle righe... Parliamo di loro.
Gregor ha scritto:A Verona ha vinto Tosi. Sia ben chiaro, credo che abbia vinto l'uomo e non il partito.
Per il resto?... Tutto come da copione... la politica (parola grossa) scompare e rimangono i "giullari"
Tutto come da copione... Tutto normale...
Una cosa però non mi è chiara... Tutti hanno preso mazzate sui denti eppure tutti dicono di essere soddisfatti. Anche questo è normale?
^_^
Tosi... certo, ha vinto l'uomo, ovvio.
Per rispondere alla tua domanda... direi proprio che... no, non è normale ma ricordati che NON CONTA quello che dicono, contano i fatti. E i fatti li inchiodano.
Poi, se i soliti italioti beoti si vogliono bere le solite "fregnacce", lo facciano pure.
In politica difficilmente le azioni seguono le parole... e la gente finalmente se ne sta accorgendo.
Ma la domanda è: quanta gente perbene dovrà rimetterci la pelle prima che gli italioti lo capiscano?
Angela- Admin
- Numero di messaggi : 801
Età : 39
Località : Benaco
Data d'iscrizione : 04.11.08
Le formiche sono tante ma piccole
E' una storia lunga ragazzi,
Trentatre anni fa, mentre aiutavo un mio cugino a redarre la tesi di laurea (ed era una tesi attinente al "Finanziamento delle piccole e medie imprese") fui colpito da una frase: "...La risposta alla conflittualità nell'industria fu il DECENTRAMENTO PRODUTTIVO. Questo, ripeto, trentatre anni orsono.
Era dunque già evidente da allora che l'industria italiana, afflitta da tanti ritardi (finanziario, tecnologico, culturale), ora avrebbe patito anche il ritardo dimensionale. La Fiat - per dire - per non essere costretta a farsi tutto a Mirafiori o al Lingotto, delegava la produzione di molti "pezzi" dell'automobile ad una miriade di piccole o piccolisime aziende specializzate, onde non essere costretta, a causa dei frequenti scioperi a singhiozzo, a fermare le "catene di montaggio" ad ogni pié sospinto perché da un reparto non provenivano i bulloni, da un altro erano finite le scorte degli ingranaggi del cambio, da un altro ancora non avevano prodotte abbastanza ruote. E questo non soltanto alla Fiat ma anche alla Pirelli, alla Montedison, all'ENI all'Olivetti. Io che ho sempre lavorato nell'edilizia industriale ne so qualcosa con i cosiddetti "subappaltatori", i quali spesso fornivano soltanto manodopera (malretribuita), ma spesso anche s'erano specializzati in paricolari forniture che noi dell'Impregilo non eravamo in grado di soddisfare.
Già trent'anni orsono, dunque, era in fase avanzata quel naturale processo di trasformazione dell'economia industriale del Paese il quale processo, bloccando la cresciata della grande industria non oltre ad una certa dimensione, favoriva il "proliferare" di piccole o piccolissime realtà produttive che sfuggivano a Fisco, Sindacati, Politici eccetera. In una parola: l'industria si decentrava e si "mimetizzava".
Oggi però si manifestano le "controindicazioni" di quella cura, e si manifestano nel modo più nefasto. Il "piccolo" sarà anche "bello" come dice uno (sciocco) luogo comune. Ma è anche DEBOLE, purtroppo. E dietro queste debolezze originate dalle loro piccolezze, ci sono le vite di migliaia di persone, che, come le formiche, sono sfuggite alla voracità e all'invadenza del leviatano statale o statalista. ma ora periscono perchè, come tutti gli insetti, se camminandoci sopra se ne schiaccia qualcuno,... nessuno se ne accorge (e se se ne accorge...hanno eliminato soltanto un parassita).
Trentatre anni fa, mentre aiutavo un mio cugino a redarre la tesi di laurea (ed era una tesi attinente al "Finanziamento delle piccole e medie imprese") fui colpito da una frase: "...La risposta alla conflittualità nell'industria fu il DECENTRAMENTO PRODUTTIVO. Questo, ripeto, trentatre anni orsono.
Era dunque già evidente da allora che l'industria italiana, afflitta da tanti ritardi (finanziario, tecnologico, culturale), ora avrebbe patito anche il ritardo dimensionale. La Fiat - per dire - per non essere costretta a farsi tutto a Mirafiori o al Lingotto, delegava la produzione di molti "pezzi" dell'automobile ad una miriade di piccole o piccolisime aziende specializzate, onde non essere costretta, a causa dei frequenti scioperi a singhiozzo, a fermare le "catene di montaggio" ad ogni pié sospinto perché da un reparto non provenivano i bulloni, da un altro erano finite le scorte degli ingranaggi del cambio, da un altro ancora non avevano prodotte abbastanza ruote. E questo non soltanto alla Fiat ma anche alla Pirelli, alla Montedison, all'ENI all'Olivetti. Io che ho sempre lavorato nell'edilizia industriale ne so qualcosa con i cosiddetti "subappaltatori", i quali spesso fornivano soltanto manodopera (malretribuita), ma spesso anche s'erano specializzati in paricolari forniture che noi dell'Impregilo non eravamo in grado di soddisfare.
Già trent'anni orsono, dunque, era in fase avanzata quel naturale processo di trasformazione dell'economia industriale del Paese il quale processo, bloccando la cresciata della grande industria non oltre ad una certa dimensione, favoriva il "proliferare" di piccole o piccolissime realtà produttive che sfuggivano a Fisco, Sindacati, Politici eccetera. In una parola: l'industria si decentrava e si "mimetizzava".
Oggi però si manifestano le "controindicazioni" di quella cura, e si manifestano nel modo più nefasto. Il "piccolo" sarà anche "bello" come dice uno (sciocco) luogo comune. Ma è anche DEBOLE, purtroppo. E dietro queste debolezze originate dalle loro piccolezze, ci sono le vite di migliaia di persone, che, come le formiche, sono sfuggite alla voracità e all'invadenza del leviatano statale o statalista. ma ora periscono perchè, come tutti gli insetti, se camminandoci sopra se ne schiaccia qualcuno,... nessuno se ne accorge (e se se ne accorge...hanno eliminato soltanto un parassita).
Gimand- Numero di messaggi : 282
Età : 74
Località : Domus Oscellae, oppure, se preferite: Domodossola (VB)
Data d'iscrizione : 20.01.09
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Gioco di Ruolo:
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