White Christmas
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Angela
wolf
nix
Alias
Radius
9 partecipanti
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White Christmas
Buon Natale a tutti gli amici del forum!!
Radius- Numero di messaggi : 61
Località : Bergamo
Data d'iscrizione : 15.09.08
Re: White Christmas
BUON NATALE ANCHE A TE RADIUS
Alias- Numero di messaggi : 416
Località : Australia
Data d'iscrizione : 01.09.08
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo:
Re: White Christmas
Per tutti voi amici del forum, un brano tratto dal racconto "Lokis" di Prosper Mèrimèe, appunto un racconto nel racconto.
Spero che apprezzerete il fatto che non esiste in rete il brano in italiano e quindi ho dovuto trasformarmi in moderno amanuense digitando la traduzione cartacea di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco:
I TRE FIGLI DI BUDRIS
Poi che nell’ampio cortile
Del suo turrito castello
Budris il nobile vecchio
i suoi tre figli ha chiamato,
tutti e tre lituani veri
tutti e tre valenti nell’armi:
“Figlioli”,dice,”abbiadate
I vostri nitrenti corsieri;
tenete pronte le selle,
e le grandi sciabole curve,
le chiaverine* acuminate, *=sorta di lancia
Dicono che da Wilno* la guerra *=Vilnius
divampi in 3 direzioni;
da Wilno già corre la strage
ai confini del mondo abitato.
Già muove contro ai Russi Olgerdo Olgerdo, Skirghello, Kèistut = nobili lituani
e Skirghello contro ai Polacchi
e sui Cavalieri Teutonici
di Kèistut si avventa il terrore.
Andate pur voi e vi assistano
gli Dèi della Lituania!
Budris or più non guerreggia
Ché troppo gli incresce vecchiaia;
ma voglio pur darvi un consiglio;
figli dell’eroe ascoltate:
Tre sono i confini del mondo,
tre sono le vie della gloria,
Il primo di voi con Olgerdo
Nella pingue Russia si rechi,
in riva dell’Ilmen pescoso
e a Novgòrod cinta di mura,
ricca di ermellini e di broccati.
Là, più che ghiaccioli nel fiume
i mercanti han rubli ammucchiati.
Con Kèistut vada il secondo,
e cavalchi, e forte guerreggi.
Ai lidi del torbido Baltico
la marmaglia crociata disperda:
là trovansi stoffe preziose,
d’ambra son le dune del mare,
sui chiari paramenti dei preti
rubini scintillanti occhieggiano.
L’ultimo passi il gran fiume,
il Nièmen col prode Skirghello.
Non Rubli, non ricchezze opime
troverà ma servili aratri.
Però lance e scudi mi porti
E una nuora pei giorni miei tardi.
Le donne di Polonia figlioli,
Budris non vi trae in inganno,
tra quante prigioniere si adducano
son le prigioniere più belle.
Beato colui che le impalma!
Bianche come panna frullata,
come gatte son pazzerelle;
gli occhi come stelle sfavillano
sotto le nere ciglia tremanti.
Quand’ero anch’io giovine,
ahimè! Or è mezzo secolo, anch’io
una prigioniera stupenda
riportai con me di Polonia
e moglie mi fu, per cui vedovo
pur da tanti lustri sospiro”.
Il vecchio i suoi figli gagliardi
ora benedicendo accomiata.
E balzano in sella, già partono…
Eppoi nulla più … Le stagioni
trascorron , l’autunno piovoso
e l’inverno tetro … Non tornano …
Non tornano i figli suoi forti
e Budris già morti li piange;
quand’ecco la neve, e nel bianco
turbinio un uomo a cavallo.
Chi mai può essere? La sua burka
nasconde un pesante bottino.
“E’ un sacco!”,
esulta il vegliardo.
“Forse che il mio primo mi porta
di Novgòrod i rubli sonanti?”
“No padre un nuora vi porto
dall’umida vasta Polonia…”
E passano i giorni, e si affaccia
Il vecchio sull’alto torrione;
e turbina ancora la neve;
e nel vento è un guerriero che avanza.
Ecco, l’ampia burka ricopre
Pur ora un ricco fardello.
“Figlio mio, tu certo mi porti
l’ambra del paese tedesco?”
“No, padre, ma un ben più prezioso,
una nuora dalla Polonia …”
Ora, tra l’infuriare del vento,
nella neve un uomo a cavallo
per ultimo arriva,
e ritardagli il passo la burka pesante.
Ma prima che giunga, e le labbra
pur muova, l’astuto vegliardo
gli amici a convito chiamò.
I fuochi negli alti camini,
per le terze nozze risplendono…
Anche noi abbiamo un detto popolare che sottende più o meno la stessa morale, circa la capacità di trazione del pelo rispetto ad un paio di buoi in discesa, ma sarebbe stato meno natalizio no?
Buon Natale a tutti voi amici
Spero che apprezzerete il fatto che non esiste in rete il brano in italiano e quindi ho dovuto trasformarmi in moderno amanuense digitando la traduzione cartacea di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco:
I TRE FIGLI DI BUDRIS
Poi che nell’ampio cortile
Del suo turrito castello
Budris il nobile vecchio
i suoi tre figli ha chiamato,
tutti e tre lituani veri
tutti e tre valenti nell’armi:
“Figlioli”,dice,”abbiadate
I vostri nitrenti corsieri;
tenete pronte le selle,
e le grandi sciabole curve,
le chiaverine* acuminate, *=sorta di lancia
Dicono che da Wilno* la guerra *=Vilnius
divampi in 3 direzioni;
da Wilno già corre la strage
ai confini del mondo abitato.
Già muove contro ai Russi Olgerdo Olgerdo, Skirghello, Kèistut = nobili lituani
e Skirghello contro ai Polacchi
e sui Cavalieri Teutonici
di Kèistut si avventa il terrore.
Andate pur voi e vi assistano
gli Dèi della Lituania!
Budris or più non guerreggia
Ché troppo gli incresce vecchiaia;
ma voglio pur darvi un consiglio;
figli dell’eroe ascoltate:
Tre sono i confini del mondo,
tre sono le vie della gloria,
Il primo di voi con Olgerdo
Nella pingue Russia si rechi,
in riva dell’Ilmen pescoso
e a Novgòrod cinta di mura,
ricca di ermellini e di broccati.
Là, più che ghiaccioli nel fiume
i mercanti han rubli ammucchiati.
Con Kèistut vada il secondo,
e cavalchi, e forte guerreggi.
Ai lidi del torbido Baltico
la marmaglia crociata disperda:
là trovansi stoffe preziose,
d’ambra son le dune del mare,
sui chiari paramenti dei preti
rubini scintillanti occhieggiano.
L’ultimo passi il gran fiume,
il Nièmen col prode Skirghello.
Non Rubli, non ricchezze opime
troverà ma servili aratri.
Però lance e scudi mi porti
E una nuora pei giorni miei tardi.
Le donne di Polonia figlioli,
Budris non vi trae in inganno,
tra quante prigioniere si adducano
son le prigioniere più belle.
Beato colui che le impalma!
Bianche come panna frullata,
come gatte son pazzerelle;
gli occhi come stelle sfavillano
sotto le nere ciglia tremanti.
Quand’ero anch’io giovine,
ahimè! Or è mezzo secolo, anch’io
una prigioniera stupenda
riportai con me di Polonia
e moglie mi fu, per cui vedovo
pur da tanti lustri sospiro”.
Il vecchio i suoi figli gagliardi
ora benedicendo accomiata.
E balzano in sella, già partono…
Eppoi nulla più … Le stagioni
trascorron , l’autunno piovoso
e l’inverno tetro … Non tornano …
Non tornano i figli suoi forti
e Budris già morti li piange;
quand’ecco la neve, e nel bianco
turbinio un uomo a cavallo.
Chi mai può essere? La sua burka
nasconde un pesante bottino.
“E’ un sacco!”,
esulta il vegliardo.
“Forse che il mio primo mi porta
di Novgòrod i rubli sonanti?”
“No padre un nuora vi porto
dall’umida vasta Polonia…”
E passano i giorni, e si affaccia
Il vecchio sull’alto torrione;
e turbina ancora la neve;
e nel vento è un guerriero che avanza.
Ecco, l’ampia burka ricopre
Pur ora un ricco fardello.
“Figlio mio, tu certo mi porti
l’ambra del paese tedesco?”
“No, padre, ma un ben più prezioso,
una nuora dalla Polonia …”
Ora, tra l’infuriare del vento,
nella neve un uomo a cavallo
per ultimo arriva,
e ritardagli il passo la burka pesante.
Ma prima che giunga, e le labbra
pur muova, l’astuto vegliardo
gli amici a convito chiamò.
I fuochi negli alti camini,
per le terze nozze risplendono…
Anche noi abbiamo un detto popolare che sottende più o meno la stessa morale, circa la capacità di trazione del pelo rispetto ad un paio di buoi in discesa, ma sarebbe stato meno natalizio no?
Buon Natale a tutti voi amici
nix- Numero di messaggi : 142
Località : Rivalta di Torino
Data d'iscrizione : 31.08.08
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Gioco di Ruolo:
Re: ....
AUGURONI A TUTTI ....
Un bacione alla mia orsetta preferita
Un bacione alla mia orsetta preferita
wolf- Numero di messaggi : 151
Età : 52
Località : lago ontario
Data d'iscrizione : 01.09.08
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Gioco di Ruolo:
Re: White Christmas
Buone feste a tutti!
Angela- Admin
- Numero di messaggi : 801
Età : 39
Località : Benaco
Data d'iscrizione : 04.11.08
Re: White Christmas
Buone feste a tutto il forum
Jurka- Numero di messaggi : 175
Età : 69
Località : Dolomiti orientali
Data d'iscrizione : 31.08.08
Re: White Christmas
Cercavo un posticcino caldo ed accogliente dove trascorrere il Natale...
Sigh...
Fantasticare un po', non fa mai male... Mantiene in allenamento i neuroni.
Comunque sia ragazzi, auguro a tutti voi un Felice Natale, uno Splendido Inizio, una Meravigliosa....
Si, insomma, avete capito.
Tanti, tanti, tantissimi Auguri!!!!!!
Che ne dite del mio travestimento? Bello Eh??
Sigh...
Fantasticare un po', non fa mai male... Mantiene in allenamento i neuroni.
Comunque sia ragazzi, auguro a tutti voi un Felice Natale, uno Splendido Inizio, una Meravigliosa....
Si, insomma, avete capito.
Tanti, tanti, tantissimi Auguri!!!!!!
Che ne dite del mio travestimento? Bello Eh??
Ultima modifica di Gregor il Gio Dic 24, 2009 4:45 pm - modificato 1 volta.
Gregor- Numero di messaggi : 1081
Età : 74
Località : Un angolo di Paradiso... Il Mio...
Data d'iscrizione : 31.08.08
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo:
FESTIVITA' NATALIZIE
AUGURI A VOI TUTTI AMICI DEL CONDOMINIO DI UN FELICE E SERENO NATALE
:santa
Pastorale
di Sant'Alfonso M. de' Liguori (1758)
(un interessante saggio di Renato Caserta sulla Pastorale e su S. Alfonso
è disponibile alla voce "altro" su questo stesso sito in 'Tradizioni Natalizie e altro')
Quanno nascette Ninno a Bettalemme
Era nott', e pareva miezo juorno
Maje le Stelle - lustre e belle
Se vedetteno accossì:
E a cchiù lucente
Jett'a chiammà li Magge all'Uriente.
De pressa se scetajeno l'aucielle
Cantanno de na forma tutta nova:
Pe 'nsì agrille - co li strille,
E zombanno a ccà e a llà;
E' nato, è nato,
Decevano, lo Dio, che nc'à criato.
Co tutto ch'era vierno, Ninno bello,
Nascetteno a migliara rose e sciure.
Pe 'nsì o ffieno sicco e tuosto
Che fuje puosto - sott'a Te, Se 'nfigliulette,
E de frunnelle e sciure se vestette.
A no paese che se chiamma Ngadde,
Sciurettero le bigne e ascette l'uva.
Ninno mio sapuritiello,
Rappusciello - d'uva sì Tu;
Ca tutt'amore
Faje doce a vocca, e po mbriache o core.
No nc'erano nemmice pe la terra,
La pecora pasceva co lione;
Co o caprette - se vedette
0 liupardo pazzeà;
L'urzo e o vitiello
E co lo lupo 'n pace o pecoriello.
Se rrevotaje nsomma tutt'o Munno,
Lu cielo, a terra, o mare, e tutt'i gente.
Chi dormeva - se senteva
Mpiett'o core pazzeà
Pe la priezza;
E se sonnava pace e contentezza.
Guardavano le ppecore i Pasturi,
E n'Angelo sbrannente cchiù do sole
Comparette - e le decette:
No ve spaventate no;
Contento e riso
La terra è arreventata Paraviso.
A buje è nato ogge a Bettalemme
Du Munno l'aspettato Sarvatore.
Dínt'i panni o trovarrite,
Nu potite - maje sgarrà,
Arravugliato,
E dinto a lo Presebio curcato.
A meliune l'Angiule calare
Co chiste se mettetten'a cantare:
Gloria a Dio, pace 'n terra,
Nu cchiù guerra - è nato già
Lo Rre d'amore,
Che dà priezza e pace a ogni core.
Sbatteva o core mpietto a ssi Pasture;
E l'uno 'nfaccia all'auto diceva:
Che tardammo? - Priesto, jammo,
Ca mme sento scevolì
Pe lo golio
Che tengo de vedè sso Ninno Dio.
Zombanno, comm'a ciereve ferute,
Correttero i Pasture a la Capanna;
Là trovajeno Maria
Co Giuseppe e a Gioja mia;
E 'n chillo Viso
Provajeno no muorzo i Paraviso.
Restajeno ncantate e boccapierte
Pe tanto tiempo senza dì parola;
Po jettanno - lacremanno
Nu suspiro pe sfocà,
Da dint'o core
Cacciajeno a migliara atte d'amore.
Co a scusa de donare li presiente
Se jetteno azzeccanno chiano chiano.
Ninno no li refiutaje,
L'azzettaje - comm'a ddì,
Ca Ile mettette
Le Mmane ncapo e li benedicette.
Piglianno confedenzia a poco a poco,
Cercajeno licenzia a la Mamma:
Se mangiajeno il Pedille
Coi vasille - mprimmo, e po
Chelle Manelle,
All'urtemo lo Musso e i Mascarielle.
Po assieme se mettetteno a sonare
E a cantà cu l'Angiule e Maria,
Co na voce - accossì doce,
Che Gesù facette: a aa...
E po chiudette
Chill'uocchie aggraziate e s'addormette.
La nonna che cantaieno mme pare
Ch'avette a esse chesta che mò dico.
Ma nfrattanto - io la canto,
Mmacenateve de stà
Co li Pasture
Vecino a Ninno bello vuje pure.
"Viene suonno da lo Cielo,
Vien'e adduorme sso Nennillo;
Pe pietà, ca è peccerillo,
Viene suonno e non tardà.
Gioia bella de sto core,
Vorria suonno arreventare,
Doce, doce pe te fare
Ss'uocchie bell'addormentà.
Ma si Tu p'esser'amato
Te si fatto Bammeniello,
Sulo amore è o sonnariello
Che dormire te po fa.
Ment'è chesto può fa nonna,
Pe Te st'arma è arza e bona.
T'amo, t'a... Uh sta canzona
Già t'ha fatto addobeà!
T'amo Dio - Bello mio,
T'amo Gioja, t'amo, t'a... ".
Cantanno po e sonanno li Pasture
Tomajeno a le mantre nata vota:
Ma che buò ca cchiù arrecietto
Non trovajeno int'a lu pietto:
A o caro Bene
Facevan'ogni poco ò va e biene.
Lo nfierno sulamente e i peccature
Ncocciuse comm'a isso e ostinate
Se mettetteno appaura,
Pecchè a scura - vonno stà
Li spurteglíune,
Fujenno da lo sole lì briccune.
Io pur songo niro peccatore,
Ma non boglio esse cuoccio e ostinato.
Io non boglio cchiù peccare,
Voglio amare - voglio stà
Co Ninno bello
Comme nce sta lo voje e l'aseniello.
Nennillo mio, Tu sì sole d'amore,
Faje luce e scarfe pure o peccatore;
Quanno è tutto - niro e brutto
Comm'a pece, tanno cchiù
Lo tiene mente,
E o faie arreventà bello e sbrannente.
Ma Tu mme diciarraje ca chìagniste,
Acciò chiagnesse pure o peccatore.
Aggio tuorto - haje fosse muorto
N'ora primmo de peccà!
Tu m'aie amato,
E io pe paga t'aggío maltrattato!
A buje, uocchie mieje, doje fontane
Avìte a fa de lagreme chiagnenno
Pe Ilavare - pe scarfare
Li pedilli di Gesù;
Chi sa pracato
Decesse: via, ca t'aggio perdonato.
Viato me sì aggio sta fortuna!
Che maje pozzo cchiù desiderare?
0 Maria - Speranza mia,
Ment'io chiagno, prega Tu:
Penza ca pure
Sì fatta Mamma de li peccature.
:santa
Pastorale
di Sant'Alfonso M. de' Liguori (1758)
(un interessante saggio di Renato Caserta sulla Pastorale e su S. Alfonso
è disponibile alla voce "altro" su questo stesso sito in 'Tradizioni Natalizie e altro')
Quanno nascette Ninno a Bettalemme
Era nott', e pareva miezo juorno
Maje le Stelle - lustre e belle
Se vedetteno accossì:
E a cchiù lucente
Jett'a chiammà li Magge all'Uriente.
De pressa se scetajeno l'aucielle
Cantanno de na forma tutta nova:
Pe 'nsì agrille - co li strille,
E zombanno a ccà e a llà;
E' nato, è nato,
Decevano, lo Dio, che nc'à criato.
Co tutto ch'era vierno, Ninno bello,
Nascetteno a migliara rose e sciure.
Pe 'nsì o ffieno sicco e tuosto
Che fuje puosto - sott'a Te, Se 'nfigliulette,
E de frunnelle e sciure se vestette.
A no paese che se chiamma Ngadde,
Sciurettero le bigne e ascette l'uva.
Ninno mio sapuritiello,
Rappusciello - d'uva sì Tu;
Ca tutt'amore
Faje doce a vocca, e po mbriache o core.
No nc'erano nemmice pe la terra,
La pecora pasceva co lione;
Co o caprette - se vedette
0 liupardo pazzeà;
L'urzo e o vitiello
E co lo lupo 'n pace o pecoriello.
Se rrevotaje nsomma tutt'o Munno,
Lu cielo, a terra, o mare, e tutt'i gente.
Chi dormeva - se senteva
Mpiett'o core pazzeà
Pe la priezza;
E se sonnava pace e contentezza.
Guardavano le ppecore i Pasturi,
E n'Angelo sbrannente cchiù do sole
Comparette - e le decette:
No ve spaventate no;
Contento e riso
La terra è arreventata Paraviso.
A buje è nato ogge a Bettalemme
Du Munno l'aspettato Sarvatore.
Dínt'i panni o trovarrite,
Nu potite - maje sgarrà,
Arravugliato,
E dinto a lo Presebio curcato.
A meliune l'Angiule calare
Co chiste se mettetten'a cantare:
Gloria a Dio, pace 'n terra,
Nu cchiù guerra - è nato già
Lo Rre d'amore,
Che dà priezza e pace a ogni core.
Sbatteva o core mpietto a ssi Pasture;
E l'uno 'nfaccia all'auto diceva:
Che tardammo? - Priesto, jammo,
Ca mme sento scevolì
Pe lo golio
Che tengo de vedè sso Ninno Dio.
Zombanno, comm'a ciereve ferute,
Correttero i Pasture a la Capanna;
Là trovajeno Maria
Co Giuseppe e a Gioja mia;
E 'n chillo Viso
Provajeno no muorzo i Paraviso.
Restajeno ncantate e boccapierte
Pe tanto tiempo senza dì parola;
Po jettanno - lacremanno
Nu suspiro pe sfocà,
Da dint'o core
Cacciajeno a migliara atte d'amore.
Co a scusa de donare li presiente
Se jetteno azzeccanno chiano chiano.
Ninno no li refiutaje,
L'azzettaje - comm'a ddì,
Ca Ile mettette
Le Mmane ncapo e li benedicette.
Piglianno confedenzia a poco a poco,
Cercajeno licenzia a la Mamma:
Se mangiajeno il Pedille
Coi vasille - mprimmo, e po
Chelle Manelle,
All'urtemo lo Musso e i Mascarielle.
Po assieme se mettetteno a sonare
E a cantà cu l'Angiule e Maria,
Co na voce - accossì doce,
Che Gesù facette: a aa...
E po chiudette
Chill'uocchie aggraziate e s'addormette.
La nonna che cantaieno mme pare
Ch'avette a esse chesta che mò dico.
Ma nfrattanto - io la canto,
Mmacenateve de stà
Co li Pasture
Vecino a Ninno bello vuje pure.
"Viene suonno da lo Cielo,
Vien'e adduorme sso Nennillo;
Pe pietà, ca è peccerillo,
Viene suonno e non tardà.
Gioia bella de sto core,
Vorria suonno arreventare,
Doce, doce pe te fare
Ss'uocchie bell'addormentà.
Ma si Tu p'esser'amato
Te si fatto Bammeniello,
Sulo amore è o sonnariello
Che dormire te po fa.
Ment'è chesto può fa nonna,
Pe Te st'arma è arza e bona.
T'amo, t'a... Uh sta canzona
Già t'ha fatto addobeà!
T'amo Dio - Bello mio,
T'amo Gioja, t'amo, t'a... ".
Cantanno po e sonanno li Pasture
Tomajeno a le mantre nata vota:
Ma che buò ca cchiù arrecietto
Non trovajeno int'a lu pietto:
A o caro Bene
Facevan'ogni poco ò va e biene.
Lo nfierno sulamente e i peccature
Ncocciuse comm'a isso e ostinate
Se mettetteno appaura,
Pecchè a scura - vonno stà
Li spurteglíune,
Fujenno da lo sole lì briccune.
Io pur songo niro peccatore,
Ma non boglio esse cuoccio e ostinato.
Io non boglio cchiù peccare,
Voglio amare - voglio stà
Co Ninno bello
Comme nce sta lo voje e l'aseniello.
Nennillo mio, Tu sì sole d'amore,
Faje luce e scarfe pure o peccatore;
Quanno è tutto - niro e brutto
Comm'a pece, tanno cchiù
Lo tiene mente,
E o faie arreventà bello e sbrannente.
Ma Tu mme diciarraje ca chìagniste,
Acciò chiagnesse pure o peccatore.
Aggio tuorto - haje fosse muorto
N'ora primmo de peccà!
Tu m'aie amato,
E io pe paga t'aggío maltrattato!
A buje, uocchie mieje, doje fontane
Avìte a fa de lagreme chiagnenno
Pe Ilavare - pe scarfare
Li pedilli di Gesù;
Chi sa pracato
Decesse: via, ca t'aggio perdonato.
Viato me sì aggio sta fortuna!
Che maje pozzo cchiù desiderare?
0 Maria - Speranza mia,
Ment'io chiagno, prega Tu:
Penza ca pure
Sì fatta Mamma de li peccature.
Alias- Numero di messaggi : 416
Località : Australia
Data d'iscrizione : 01.09.08
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo:
Re: White Christmas
Buon Natale a Tutti Amici Miei!
E scusatemi se sono un po' eremita ma.... vi giuro che ho i miei buoni motivi, sigh!
Mi mancate così tanto!
Buon Natale a tutti, nessuno escluso, anche a chi ci spia. Perchè il Natale è il Natale, è nessuno deve sentirsi escluso dal poterlo festeggiare.
Sperando che Dio Padre Onnipotente e sempre Buono possa offrire un NAtale migliore anche a chi non può permetterselo.
Aloha!!!!
E scusatemi se sono un po' eremita ma.... vi giuro che ho i miei buoni motivi, sigh!
Mi mancate così tanto!
Buon Natale a tutti, nessuno escluso, anche a chi ci spia. Perchè il Natale è il Natale, è nessuno deve sentirsi escluso dal poterlo festeggiare.
Sperando che Dio Padre Onnipotente e sempre Buono possa offrire un NAtale migliore anche a chi non può permetterselo.
Aloha!!!!
Anatas- Admin
- Numero di messaggi : 431
Età : 44
Località : Gravina in Puglia
Data d'iscrizione : 29.08.08
Foglio di personaggio
Gioco di Ruolo: Casualità
Un Buon Natale: Cinque punti di sutura
Il BUON NATALE Ve l'ho già agurato con tre giorni di anticipo.
Evidentemente però i miei natali sono alquanto sfigati.
Alla sera del 25 Dicembre 2009 stavo lavando i piatti del cenone quando uno dei piatti s'è spezzato in due e mi ha provocato un bel taglio alla base del pollice.
Risultato: due ore dopo mia sorella ed io eravamo al pronto soccorso dell'ospedale di Domodossola per applicarmi ben cinque punti di sutura.
Meno male che non sono stati lesi i tendini, quindi sono ancora in grado di digitare sulla tastiera, ma non di scrivere a mano.
PORCACCIA LA MISERIACCIA ZOZZA!!!!
Speriamo che il Capodanno sia migliore.
Evidentemente però i miei natali sono alquanto sfigati.
Alla sera del 25 Dicembre 2009 stavo lavando i piatti del cenone quando uno dei piatti s'è spezzato in due e mi ha provocato un bel taglio alla base del pollice.
Risultato: due ore dopo mia sorella ed io eravamo al pronto soccorso dell'ospedale di Domodossola per applicarmi ben cinque punti di sutura.
Meno male che non sono stati lesi i tendini, quindi sono ancora in grado di digitare sulla tastiera, ma non di scrivere a mano.
PORCACCIA LA MISERIACCIA ZOZZA!!!!
Speriamo che il Capodanno sia migliore.
Gimand- Numero di messaggi : 282
Età : 74
Località : Domus Oscellae, oppure, se preferite: Domodossola (VB)
Data d'iscrizione : 20.01.09
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Gioco di Ruolo:
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