IL CENTRO DEL MONDO SI STA SPOSTANDO?
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IL CENTRO DEL MONDO SI STA SPOSTANDO?
Tranquilli, non è la Terra intesa come pianeta che sta facendo le bizze. E’ vero che il suo asse si sarebbe leggermente spostato causando problemi climatici più o meno allarmanti, ma se è vero che il centro economico finanziario del mondo si sta spostando, allora si che il clima si farà rovente, altro che surriscaldamento planetario.
Pare che il Presidente Eletto Barack Obama abbia le idee ben chiare su come risollevare gli States dalla profonda crisi economica che li attanaglia. Mette in ballo cifre da infarto per rilanciare l’economia, promette qualcosa come tre milioni di posti di lavoro nel prossimo biennio. Il suo proposito è chiaro e lodevole, riportare gli USA alla condizione di “CENTRO DEL MONDO”. Riportare gli Stati Uniti allo status di guida economica del mondo, status che era proprio di quella grande nazione prima che la grande crisi travolgesse lei e il resto del pianeta.
Piano senza dubbio ben congegnato, unico neo i tempi forzatamente lunghi per renderlo pienamente operativo e ancora più lunghi per poterne apprezzare i risultati. Uno Standby economico troppo lungo per pensare che altre economie possano sopportarlo senza ulteriori danni, è questo che pensa Sarky.
Anche Sarky ha le idee ben chiare. Sarky, il mangiarane con la faccia da simpatica canaglia ha anche lui il suo piano. Un piano che nelle intenzioni del presidente francese dovrebbe sottrarre l’Europa tutta da futuri rischi derivati da terremoti economico-finanziari come quello attuale, ma così facendo renderebbe il vecchio continente fin troppo USA indipendente e questo Ob lo sa benissimo.
Due modi differenti di affrontare lo stesso problema, modi diversi dettati da priorità diverse, da parte americana quella di evitare una depressione che sarebbe ben più grave e difficile di quella del 29 e da parte europea, l’opportunità di sottrarsi una volta per tutte al giogo delle regole del sistema capitalistico d’oltre oceano.
E’ altresì risaputo che il mondo non è composto solo dagli States e dall’Europa. Vi sono altre potenze economiche emergenti, Cina, Russia, India tanto per citarne alcune, vi sono poi potenze economiche che devono il loro status unicamente al petrolio e alle risorse del sottosuolo ed ognuno di questi paesi ha priorità diverse che determinano prese di posizione differenti di fronte allo stesso problema.
Io, da piccolo uomo della strada già m’immagino titaniche battaglie tra i grandi attori planetari, ma non sono questi che temo. So già che dopo i tafferugli iniziali troveranno l’accordo su un Modus Operandi comune che soddisfi tutti quanti loro. Sono le schegge impazzite della Terra quelle che più temo, quelle che detengono il deterrente energetico essenziale al mondo industrializzato proprio per uscire da questa depressione. Avrei potuto dire “Potenziale” e invece ho usato volutamente “Deterrente” perché temo che come tale sarà usato per l’arma più infame, il ricatto.
Pare che il Presidente Eletto Barack Obama abbia le idee ben chiare su come risollevare gli States dalla profonda crisi economica che li attanaglia. Mette in ballo cifre da infarto per rilanciare l’economia, promette qualcosa come tre milioni di posti di lavoro nel prossimo biennio. Il suo proposito è chiaro e lodevole, riportare gli USA alla condizione di “CENTRO DEL MONDO”. Riportare gli Stati Uniti allo status di guida economica del mondo, status che era proprio di quella grande nazione prima che la grande crisi travolgesse lei e il resto del pianeta.
Piano senza dubbio ben congegnato, unico neo i tempi forzatamente lunghi per renderlo pienamente operativo e ancora più lunghi per poterne apprezzare i risultati. Uno Standby economico troppo lungo per pensare che altre economie possano sopportarlo senza ulteriori danni, è questo che pensa Sarky.
Anche Sarky ha le idee ben chiare. Sarky, il mangiarane con la faccia da simpatica canaglia ha anche lui il suo piano. Un piano che nelle intenzioni del presidente francese dovrebbe sottrarre l’Europa tutta da futuri rischi derivati da terremoti economico-finanziari come quello attuale, ma così facendo renderebbe il vecchio continente fin troppo USA indipendente e questo Ob lo sa benissimo.
Due modi differenti di affrontare lo stesso problema, modi diversi dettati da priorità diverse, da parte americana quella di evitare una depressione che sarebbe ben più grave e difficile di quella del 29 e da parte europea, l’opportunità di sottrarsi una volta per tutte al giogo delle regole del sistema capitalistico d’oltre oceano.
E’ altresì risaputo che il mondo non è composto solo dagli States e dall’Europa. Vi sono altre potenze economiche emergenti, Cina, Russia, India tanto per citarne alcune, vi sono poi potenze economiche che devono il loro status unicamente al petrolio e alle risorse del sottosuolo ed ognuno di questi paesi ha priorità diverse che determinano prese di posizione differenti di fronte allo stesso problema.
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Gregor- Numero di messaggi : 1081
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