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L’ideale: che sia davvero il conoscere le potenzialità dell’imperfezione?

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Messaggio  Angela Mer Mar 28, 2012 3:56 pm

Per ideale si pensa sempre alla donna, all’uomo ideale, alla situazione, al posto o ad un credo. Posso dire? Trattasi di scemenza… l’ideale così inteso non esiste.

Si è portati a crederlo ma è un’illusione e quando lo si scopre non è piacevole. E’ come svegliarsi nel momento più importante di un bellissimo sogno. Ci resti male, ti senti derubato di qualcosa e ti incazzi. Poi, per fortuna, subentra la ragione con la quale a volte riesci a dare una sorta di giustificazione anche se il senso di vuoto rimane.
Perché accade? Francamente non lo so… so solo che occorre continuare… ma non tanto con la vita, che francamente inizio a detestare, ma con la sua manutenzione, anche (forse) per non far dar continuamente l’occasione a chi si è preso la briga di farti nascere (non aveva altro da fare quel giorno?) di ripeterti che occorre continuare, che non si vive solo per se stessi, che c’è chi ha bisogno di noi e che la cosa più dolorosa per un genitore (ma che brava non ho detto carrozzinaro) è quella di fare il funerale al proprio figlio. Io non sono e non credo sarò mai genitore e quella cosa lì sopra è anche uno dei motivi.
Quindi avanti, continuiamo a partecipare a questa dannata vita cercando di fare quello che ci chiedono e quello che riteniamo giusto. Che meraviglia, eh?

Ho scoperto che per vivere un po’ di superficialità serve. Usata con moderazione, per continuare un percorso verso l’ignoto cercando di migliorarsi ma sempre tenendo presente che la perfezione non esiste e imparando, se possibile, ad apprezzare le potenzialità dell’imperfezione.
Non più ricerca dell’ideale o della perfezione quindi, ma conoscenza delle potenzialità dell’imperfezione attraverso una manutenzione delle esperienze fatte.
In questo modo la bellezza dell’imperfezione (che esiste) non sfiorirà e, credo, servirà a sentire meno il peso del vuoto, del niente… ma soprattutto così non ti resterà addosso una sensazione sgradevole: quella di aver perso tempo.
Ogni individuo, come ogni situazione, ha pregi e difetti e noi dobbiamo (dovremmo) avere la massima cura per mantenerlo e finanche migliorarlo. Non è facile e si può (si dovrebbe) farlo senza fermarsi alle apparenze. Ma purtroppo, è proprio qui che nasce lo scontro perché fare questo è praticamente impossibile perché ci si sofferma sempre sui difetti... che, inutile nasconderlo, sono la parte più vera di noi. E su quelli ci si “picchia” per bene… aggiungendo, tra l’altro, lavoro al lavoro, aumentando il peso del fardello che chiamiamo Vita. Un disastro… sempre peggio. Ma tant’è!
Dei difetti, francamente, non credo serva far "piazzate" (che detesto) ma caso mai usarli come stimolo. Dobbiamo (dovremmo) comprendere che è l’imperfezione quella che “muove” il mondo… è quella il vero motore dell’umanità.

“Se gli uomini non commettessero talvolta delle sciocchezze, non accadrebbe assolutamente nulla di intelligente” scriveva Ludwig Wittgenstein. E lui li ha studiati bene… dopo Arthur (Schopenauer) è forse una delle menti che apprezzo di più.
Io detesto chi cerca di cambiare il prossimo... sono ciechi e anche profondamente stupidi perché non sanno cogliere la potenzialità e la bellezza dell'imperfezione.

"Chi onora la bellezza onora la virtù" mi ha detto un giorno uno splendido lato C (contemporaneo, vivaddio di teste pensanti ce ne sono ancora). Ed è così… perdio se ha ragione!

Chi è riuscito a farlo non solo ha onorato la virtù ma ha avuto sempre successo… sempre. Ehm… peccato che però, da buon “umano di merda”, il cosiddetto “vincente” è stato sempre meschino e da “buon egoista” non ha mai voluto condividere il segreto del successo: usare l’imperfezione degli altri per il Potere.
Sto parlando di Potere vero, non di ideali e nemmeno di denaro. E’ quel Potere che sposta i destini del mondo. Sono meno di 100 le persone che conoscono i “segreti per l’uso dell’imperfezione” e, ne sono certa, tra questi vi sono anche le persone più ricche del mondo. Non più di un centinaio, secondo me.
Ovviamente non sto parlando di denaro, non solo almeno. Possedere denaro non è la vera ricchezza e non ha nulla a che vedere con il Potere, non sempre quantomeno.

Diversamente sarebbe facile: basterebbe organizzare una “rapina”. O no?



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L’ideale: che sia davvero il conoscere le potenzialità dell’imperfezione? Empty Un mito da riscoprire

Messaggio  Harlock C. Sab Mar 31, 2012 2:34 am

Harlock C.
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L’ideale: che sia davvero il conoscere le potenzialità dell’imperfezione? Empty Re: L’ideale: che sia davvero il conoscere le potenzialità dell’imperfezione?

Messaggio  Angela Sab Mar 31, 2012 1:04 pm

Basettoni ma tu di notte che fai? (Non rispondere, ricordati che qui io posso esercitare un "potere" e potrei pure chiamare tua moglie, regolati)

Cool

sole canterino
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L’ideale: che sia davvero il conoscere le potenzialità dell’imperfezione? Empty Re: L’ideale: che sia davvero il conoscere le potenzialità dell’imperfezione?

Messaggio  Gregor Ven Apr 06, 2012 7:28 pm

L'ideale inteso come perfezione non esiste. L'ideale in sé è un'utopia... qualcosa di irrealizzabile
L'ideale è un'idea che prende forma nella mente di ognuno di noi in merito a qualcosa di definito e che poi ineluttabilmente si scontra con la realtà.
Il/la compagno/a ideale, l'ideale di macchina... l'ideale di casa... il lavoro ideale... etc... etc...
Tutto a questo mondo è imperfetto, anch'io (forse) e con l'imperfezione bisogna imparare a conviverci ed ad accettarla.
Certo!... Imperfetto è bello altrimenti il mondo sarebbe un piatto senza stimoli. Imperfezione vuol dire diversità, diversità di gusti, forme, colori e pensieri. A ben pensarci, dev'essere proprio questo che manda avanti il mondo... la consapevolezza dell'imperfezione e la continua ricerca dell'ideale inteso come perfezione... Ricerca che a sua volta genererà altre imperfezioni. Quasi un circolo vizioso, un meccanismo perverso indispensabile alla crescità dell'umanità.
Che ben venga allora la ricerca dell'ideale, senza questo, saremmo ancora all'età della pietra.

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